RECENSIONI
Domenico Conoscenti
Manomissione
Il ramo e la foglia, Pag. 218 Euro 16.00
No, non mi è piaciuto. Ed è una scommessa persa.
Dice l’autore: E’ un opera di palese finzione, in cui non ha alcuna finalità realistica o documentaria qualche inserto di cronaca del passato, decontestualizzato, riplasmato e uniformato al tessuto romanzesco. Frutto esclusivo dell’immaginazione dell’autore (privi cioè di qualunque riferimento alla realtà conosciuta) sono inoltre tutti i personaggi, principali e secondari.
Ecco il punto: perché. Conoscenti ha scritto un noir che sembrava procedere sulla strada di un itinerario civile e, passatemi il termine, aggraziato. Invece il risultato, anche se i tempi e i luoghi, sono del tutto inventati, è assai discutibile.
Quel che non conta è la tematica omosessuale, che il Conoscenti agita come vuole tanto che, parole sue, è priva di qualunque riferimento alla realtà conosciuta. E anche qua mi chiedo: perché.
Avrebbe potuto scrivere un bel noir civile e corposo, invece sta dietro a delle tematiche che, pur vivendo noi in una realtà non certo “libertaria”, riecheggiano atteggiamenti e modi di fare vecchi e stantii. Per non parlare poi della trama: il protagonista si sveglia una mattina e si trova nel suo letto un uomo assassinato ma che non conosce e non sa chi sia. Come a dire, il peggio di una vicenda che ormai siamo soliti osservare nelle peggiori fiction americane e non.
E poi alcune mail diffamatorie sulle indagini esistenti, la commissaria Petronia che più che una donna giustamente assurta a fasti indagatori sembra lo spauracchio di tutti i gay in circolazione e, tanto per non farci mancare nulla, le violenze compiute dalle forze dell’ordine durante una manifestazione.
Che poi tutto questo, se vogliamo, potrebbe essere anche veritiero, ma “adagiato” in una trama che a volte, proprio perché è irreale, sembra incomprensibile, ti mette addosso una prurigine quasi infetta.
No, non mi è piaciuto.
di Eleonora del Poggio
Dice l’autore: E’ un opera di palese finzione, in cui non ha alcuna finalità realistica o documentaria qualche inserto di cronaca del passato, decontestualizzato, riplasmato e uniformato al tessuto romanzesco. Frutto esclusivo dell’immaginazione dell’autore (privi cioè di qualunque riferimento alla realtà conosciuta) sono inoltre tutti i personaggi, principali e secondari.
Ecco il punto: perché. Conoscenti ha scritto un noir che sembrava procedere sulla strada di un itinerario civile e, passatemi il termine, aggraziato. Invece il risultato, anche se i tempi e i luoghi, sono del tutto inventati, è assai discutibile.
Quel che non conta è la tematica omosessuale, che il Conoscenti agita come vuole tanto che, parole sue, è priva di qualunque riferimento alla realtà conosciuta. E anche qua mi chiedo: perché.
Avrebbe potuto scrivere un bel noir civile e corposo, invece sta dietro a delle tematiche che, pur vivendo noi in una realtà non certo “libertaria”, riecheggiano atteggiamenti e modi di fare vecchi e stantii. Per non parlare poi della trama: il protagonista si sveglia una mattina e si trova nel suo letto un uomo assassinato ma che non conosce e non sa chi sia. Come a dire, il peggio di una vicenda che ormai siamo soliti osservare nelle peggiori fiction americane e non.
E poi alcune mail diffamatorie sulle indagini esistenti, la commissaria Petronia che più che una donna giustamente assurta a fasti indagatori sembra lo spauracchio di tutti i gay in circolazione e, tanto per non farci mancare nulla, le violenze compiute dalle forze dell’ordine durante una manifestazione.
Che poi tutto questo, se vogliamo, potrebbe essere anche veritiero, ma “adagiato” in una trama che a volte, proprio perché è irreale, sembra incomprensibile, ti mette addosso una prurigine quasi infetta.
No, non mi è piaciuto.
di Eleonora del Poggio
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