Attualità

I cent'anni di Nino Rota. L'Immacolata e la coppia Fiorello/Benigni.
Cent'anni dalla nascita di Nino Rota. E' un'occasione (anche se non siamo certo gli unici a occuparci di questo argomento) per farci una perplessa domanda su quell'ultimo gradino che è mancato a un dignitosissimo musicista come Nino Rota per arrivare in cima alla scala e diventare una star, tipo, da una parte, Puccini o Lloyd Webber, e dall'altra, per dire, Henry Mancini.
Perché è chiaro che qualcosa è mancato. L'accoppiata con un regista come Fellini, avrebbe dovuto essere più che sufficiente per innalzare questo suo collaboratore sulle vette, invece non è suc-cesso (magari, come dice qualcuno, è proprio colpa di Fellini).

Oltre il Piano B
Ci sarebbe un modo leggero di leggere il libro di Gianfranco Franchi (L'arte del Piano b): intenderlo come un divertissment, non perché mero esercizio ludico, ma parodico "manuale di sopravvivenza" sentito e insieme ironico, appassionato ma divertito. Forse è il più lecito. Ma intanto non vorrei fare una "normale" recensione: niente libro bello, brutto o così così, secondo categorie che una volta sentii dalla bocca dell'ottimo ma non infallibile Cesare Garboli definire stupide

Italiche macerie.
In molti non sopportano Flores D'Arcais, non solo a destra. Il Partito Deprimente, il maggiore sedicente di sinistra in Italia, lo guarda se possibile con astio e rancore peggiore di quanto non accada ai beceri fanatici fratellini minori di Craxi (con il quale, ad avviso del direttore di "MicroMega" principia il peggio della nostra storia recente). Più a sinistra, certo veteromarxismo, se ancora ve n'è uno, non ha simpatia per la sollecitazione sempre presente alla "società civile", che, ad avviso di chi scrive,

Castrati: la strampalata accozzaglia di babbascioni raccomandata dagli editori, raccoglitori o roditori? Castrati tutti.
Si fa Natale tra poco e i consigli per gli acquisti trasudano cul/tura, nel senso che bisogna turarsi il naso tanto puzzano di pupù i prodotti della scrittura massiva, che, va be' l'istruzione per tutti e l'ode che si leva al maestro Manzi, ma per favore, la volete smettere di bere tutto ciò che propina l'editoria italiana dei raccomandati e degli appartenenti a? La vogliamo finire con le Mazzantini stridenti e petulanti come foglie d'autunno, dolciastre e amareggiate già prima degli eventi e con una becera poesia dei lidi altrui e libici?

Stupidiario n.3
Continua la carrellata di 'minchiate' della nostra indigena intellettualità. Che dire? Partita come sparata goliardica, la rubrica sta pian piano assumendo una sua ragione d'essere. E ne ha ben donde. Un invito ai lettori: quando leggete spropositi inverecondi, segnalateli. Saremo ben felici di accontentarvi.

I misfatti della Chiesa cattolica: 'Contro Cesare' di Emilio Gentile.
Benedetto XVI ha recentemente affermato che il 2012 sarà, nonostante gli auspici nefasti di cui si vocifera di continuo e gli spread, l'anno della fede. Ma non sarebbe stato meglio, chessò, proclamare un anno del 'mea culpa' o meglio ancora uno della riconsiderazione, nonostante il pontificato di Woitila e l'attuale di Papa Ratzinger, del Concilio Vaticano secondo?
Il bel saggio di Emilio Gentile Contro Cesare (Cristianesimo e totalitarismo nell'epoca dei fascismi – Feltrinelli 2011)

P2, golpe inglese, mafia? Fate un po' voi.
Diciamo, questo paese come lo prendi lo prendi, non è un bel divertimento.
Li chiamano complottisti, per dire. Son quelli che cercano sempre un dietro le quinte. Ve ne sono di parecchio idioti, in effetti. Ci si chiamano pure da soli - non idioti, non avendo letto Dostoevskj, ma al più qualche thriller da cesso. Son pure paranoici, spesso, e lavorano di comiche elucubrazioni ermeneutiche quello che i teppisti in proprio o eterodiretti sfasciano con i bastoni alle manifestazioni.

L'Italia avrebbe bisogno di un nuovo Pasolini.
Le immagini che i ragazzi del partito radicale hanno messo in rete, un video postato su You Tube che ha fatto il giro del web, dove si vede Marco Pannella col suo codino da sciamano aggirarsi con protervia in mezzo agli indignados che sabato 15 ottobre hanno provato a manifestare contro qualcosa (contro cosa si manifestava, qualcuno sa dirmelo esattamente?), sono antropologicamente spiazzanti. Va da sé che le reazioni scomposte degli incazzados, qualcuno che addirittura ha sputato addosso al vecchio leader politico italiano, sono esecrabili.

L'uomo che si cava gli occhi in chiesa. La letteratura non arriva alla realtà (per fortuna). E nemmeno la ragione.
Ingannati come siamo quotidianamente dalla logica della razionalità scientifica, dal materialismo e da questa superstizione ridicola che si chiama metodo empiristico con cui tentiamo di misurare tutto, le nostre città ormai sono invase oltre che da viventi morti anche da moderni zombi che non vediamo, che non riusciamo nemmeno a percepire (o che vediamo e non riconosciamo). Succedono cose allucinanti che occupano lo spazio di cinque minuti in un telegiornale, quando va bene,

Miracoli
In quest'epoca di acceso razionalismo ci meraviglia la manifestazione di un miracolo. Figuriamoci due.
Il primo: l'immagine di Padre Pio. Nella chiesa di S. Salvatore in Lauro, a Roma, il parroco, un intraprendente operatore religioso, ha lanciato dal 13 al 23 settembre l'Operazione Padre Pio, con messe, processioni, esposizione delle reliquie e un evento finale dal nome stranamente ferroviario di "Transito di Padre Pio". Non sappiamo esattamente cosa sia un transito nel linguaggio cattolico
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