RECENSIONI
J.K. Rowling
Harry Potter e il principe mezzosangue
Salani Editore, pp 588 Euro 22,00
Puntuale come una cambiale in scadenza, questo sesto volume si trascina stancamente per le prime trecento pagine, ricalcando con diligenza i tratti dei personaggi già noti, e inaugurando ben poche novità. Perché, bisogna ammetterlo, quando siamo entrati per la prima volta nel mondo di Harry Potter, non era tanto la storia ad interessarci quanto la particolarità dell'ambiente. La scuola dei maghi, così simile e così diversa da ogni altra scuola. Seguivamo con gusto le lezioni, le incredibili materie, i primi goffi tentativi di magia. Ci affascinavano i diabolici insegnanti, il castello con i quadri viventi, i gufi portalettere, il gioco del Quidditch... C'era di che sorprendersi ad ogni pagina e poi, nei volumi successivi, si poteva assaporare la rassicurante coerenza di un mondo riconoscibile e intrinsecamente perfetto. Ma ormai a Hogwarts ci si sente di casa, anche troppo, e allora non resta che affidarsi agli sviluppi della storia. A qualche guizzo di emozione, come nella scena della grotta marina, a cui si deve riconoscere un certo potere suggestivo. Intanto l'eroe continua fisiologicamente la sua iniziazione adolescenziale, che sta attraversando la fase più oscura e dolorosa, quella dei lutti e delle separazioni. Da questo punto di vista la crescita del ragazzo Harry Potter segue un percorso del tutto normale. Ma quanto sono stucchevoli le schermaglie fra Harry, Hermione e Ron, sempre suscettibili e imbronciati! Il lettore abituale di Harry Potter ingurgita comunque docilmente l'intero tomo, perché si sta volentieri in compagnia dei vecchi amici, anche quando non sono particolarmente brillanti. Il lettore affezionato è già pronto per il settimo volume.
di Giovanna Repetto
di Giovanna Repetto
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