Attualità

Era un mondo bellissimo (*)
Era dalla mia infanzia che non sentivo tessere l'elogio della "discrezione". Che splendida parola. Gentile, rispettosa, civile. Discreta, appunto.
Mio nonno tradiva mia nonna con ammirevole regolarità. Ma lo faceva con ancora più ammirevole "discrezione".
Era un mondo bellissimo.
Tutti lo sapevano, ma la cosa non veniva mai nominata in pubblico. E così, grazie a quella meravigliosa invenzione – la discrezione appunto – tutti erano felici:

Spioni e comunisti (oddio, ancora?)
L'eccessiva irrequietezza e sensibilità di Vittorio Gassman ne faceva un potenziale sovversivo - e perciò un tipo da tenere d'occhio, per i celeri tutori dell'ordine democristiano. Non so se è da considerare più un titolo di merito per l'attore o un paragrafo da aggiungere alla tragicomica sostanza di cui è fatta la storia dell'Italia repubblicana.
Ma c'è poco da ridere, il lavoro di Mirella Serri Sorvegliati Speciali. Gli intellettuali spiati dai gendarmi (1945-1980) è condotto su materiale degli archivi di stato.

22/11/1963. Un gran bel romanzo. Ma un King inaccettabile sull'omicidio Kennedy.
Devo per forza separare questa recensione in due parti. Il romanzo 22/11/1963 (Sperling & Kupfer) di Stephen King da una parte e dall'altra il tema di cui tratta, l'omicidio del 35esimo presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, avvenuto proprio nel giorno che dà il titolo al romanzo in questione. Il romanzo è bello, avvincente, un King convincente e pienamente a suo agio col tema dei viaggi nel tempo, con le sue variabili impazzite. Jake Epping, il protagonista, è un tranquillo insegnante in una scuola di recupero nel Maine (tanto per cambiare).

Sanremo 2012
Nei documentari sugli animali si vedono degli sconsiderati che vanno in giro a caccia di serpenti, per raccoglierne il veleno, sintetizzarlo e usarlo per la cura delle più svariate malattie, dall'artrite al mal di cuore. Qui facciamo lo stesso: le cinque serate avvelenate del festival le abbiamo distillate e sintetizzate. Eccole.

E non ci sono nemmeno più i divi di una volta.
E non ci sono nemmeno più i divi di una volta. Quelli che il carisma non sai bene cos'è – anche perché va bene il paese che non ha bisogno di eroi, ma il democraticismo della sinistra ha preteso infine di piallare persino l'avvenenza -, quelli che andavi al cinema e ti costringevano a chiederti cosa ci fosse dentro quegli occhi, in quel modo di tenere la sigaretta (dio!, la sigaretta! in galera!).

Microcosmi
Via del Babuino 9 a Roma. Quasi tutti sappiamo che fino a qualche anno fa a quell'indirizzo c'era la sede della Rai. Bene, adesso lì c'è un lussuoso albergo che si chiama Hotel de Russie, e al pianterreno di questo lussuoso albergo c'è un lussuoso bar che si chiama Bar Stravinskij, e in questo lussuoso bar abbiamo fatto ingresso verso le sette e trenta del tardo pomeriggio di martedì 10 gennaio. Uscendo dalla vita reale ed entrando nel microcosmo.
Stravinskij c'entra solo per il nome, e non parleremo di musica se non per lamentarci di quella che ci ha tormentato per tutta l'ora e mezzo che siamo rimasti a bere il nostro Negroni, ottimo; stuz-zichini altrettanto buoni, servizio impeccabile.

Datemi un martello. Che cosa ne vuoi fare? Lo voglio dare in testa a chi non mi va. (*)
Sogno sempre una domanda del genere: chi vorresti riempire di martellate ai coglioni? Non avrei dubbi a rispondere: Antonio D'Orrico, il 'critico' letterario di un noto quotidiano, lo stesso che Massimiliano Parente, uno scrittore che riempirei allo stesso modo di martellate ai coglioni, definì argutamente il software automatico del Corriere della Sera.
Vi chiederete, semmai ve ne importi, ma perché?

Storie di ordinaria editoria italiana. Il povero scrittore medio piccolo.
Prendete l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Vi ricordate le invettive lanciate da tutta la sinistra contro il conflitto d'interessi? Roba che da D'Alema a Santoro, passando per Sabina Guzzanti, Oliviero Di Liberto e Concitina De Gregorio, virando per Vauro, Marco Travaglio, 'Il Manifesto' (quelli col pugnetto neonato alzato), sotto la sapiente regia dell'ingegner De Benedetti/Repubblica e finendo non mi ricordo con quale altro illustre "intellettuale" (ah forse Ascanio Celestini [ma che nome è Ascanio, sembra uscito da una commedia di Molière?])

Lo scrittore cinquantenne è come il dinosauro: c'è ma non esiste.
In questi giorni di festa c'è in giro per Roma un curioso manifesto: si promuove uno spettacolo, destinato soprattutto ai bimbi, dove si pubblicizza l'esistenza dei dinosauri e quindi una loro reale apparizione. Si tratta, ovvio, di una boutade, ma la curiosità dell'evento mi ha indotto ad una sorta di relazione con la situazione dello scrittore 'tardo'.
Per tardo intendo un 'intellettuale' sui cinquanta, che ne ha viste di tutti i colori, ma per una successione ininterrotta di ostacoli ed incomunicabilità si trova ad essere incompreso e non pubblicato (ogni riferimento a persone conosciute è del tutto casuale).

I migliori libri del 2011
Come ormai d'abitudine, ecco la classifica orchesca dei migliori libri dell'anno. Un lettore attento converrà sull'attenzione della redazione per la piccola e media editoria e soprattutto sullo sforzo (ma poi nemmeno tanto, è solo passione) di offrire un panorama estremamente eterogeneo e lontano da qualsivoglia referenza 'mercantile'. Sono suggerimenti preziosi per un Natale letterario coi fiocchi. E auguri, già che ci siamo.
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