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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Lelio Luttazzi

L'erotismo di Oberdan Baciro

Einaudi, Pag. 158 Euro 17,00

Chi se lo sarebbe mai 'creso'? Quell'uomo così elegante, distinto, garbato, signorile, aggraziato che, chi ha più di cinquant'anni, o giù di lì, ricorda ad allietarci i nostri sabato sera televisivi in bianco e nero con smoking e swing, che all'improvviso ti partorisce un libro (ahimé edito dopo la sua dolorosa morte, ma pare che lui non volesse) dove si raccontano le avventure goderecce (o meno, a seconda poi delle opinioni dei singoli lettori) di un ragazzino terribile e erotomane, ma non pornografo

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Gianni Solla

Il fiuto dello squalo

Marsilio, Pag. 304 Euro 15,00

Gianni Solla ha scritto un libro spassoso e insieme funesto, di carne maleodorante e diffusa,di quell'umorismo nero di vecchia ma validissima accezione moraviana per cui si finisce col ridere della morte. "Il fiuto dello squalo" racconta in prima persona la storiaccia di una vita infame, grottesca quanto si vuole ma in fondo non più tanto del "reale" prodigiosamente osceno che è oggi il nostro paese regredito a un grado zero di tutto.

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Massimo Carlotto

Respiro corto

Stile libero Einaudi, Pag.201 Euro 17,00

Il bello sta proprio lì: se sei un apristrada devi stare con le antenne puntate e tenere il campo, altrimenti gli imitatori fanno presto a sostituirti. Crediamo di non esagerare nel dire che Carlotto è stato un antesignano del noir, antesignano quando il genere ha assunto precise connotazioni: da quel momento il profluvio di ammazzamenti.
Noi orchi siamo stati i primi a parlare del fenomeno (chi ha pazienza e tempo si cerchi il Paradiso cartaceo e la mia profonda analisi del noir in tre puntate!)

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Laura Pariani

La valle delle donne lupo

Einaudi, Pag. 244 Euro 19,50

Copre tutto l'arco di una vita, dal 1928 al 2007, questa storia che contiene tante altre storie, specialmente di donne e soprattutto di donne messe ai margini da una società montanara gelosa delle tradizioni e attenta a esorcizzare il diverso, per far sì che nulla cambi. L'espediente di un'intervista che un'antropologa raccoglie dalla viva voce di una vecchia montanara in una sperduta valle piemontese serve ad acuire il senso di veridicità. Ma non è tutta finzione, perché davvero il racconto si basa su materiale autentico raccolto dagli studiosi delle tradizioni popolari.

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Stefano Bernazzani

La stracciata pazzia

Mobydick, Pag. 267 Euro 18.00

In un blog che tratta di questioni di psicopatologia ho letto: Perché quando cammino per strada ho l'istinto di evitare di pestare le righe dei mattoni? Lo faccio spesso, anche involontariamente. Quando cammino per strada o anche in luoghi chiusi, insomma dove ci sono mattonature, mi viene istintivo cercare di non "schiacciare" le linee che separano ogni mattone. Siccome in un test universitario, alla parte psicoattitudinale, mi veniva chiesto se lo facevo, mi chiedo ora se ci sia qualche significato associato a questa abitudine inconscia.

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Eduardo Halfon

L'angelo letterario

Cavallo di ferro, Pag. 160 Euro 15,50

E' un'operazione originale e rischiosa quella di Halfon, scrittore guatemalteco ossessionato da quella scatola nera in cui scocca la scintilla della creatività letteraria.
Trovare il momento preciso in cui una qualsiasi persona smette di essere una vergine letteraria e inizia a fare l'amore con le parole; o come mi disse un amico: trovare, nella vita di una persona, il momento in cui le circostanze le sono così poco favorevoli da far sì che un angelo le voli sopra la testa per farla cadere nella letteratura.

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Luigi De Pascalis

Il nido della fenice

La Lepre edizioni, Pag. 320 Euro 18,00

Scimmie, androidi, replicanti, umani, cyborg, super-umani. Ecco il mondo che ci aspetta, o almeno il mondo che Luigi De Pascalis dipinge con il suo ultimo romanzo, che apre la collana del Fantastico Italiano per La Lepre.
Diciamolo subito, Il nido della fenice è un romanzo disomogeneo, volutamente disomogeneo, e questo perché fonde (e a volte tenta di fondere) mondi e registri diversi:

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Stefan Zweig

Amerigo

Elliot, Pag. 128 Euro 10,00

Un uomo, uno scrittore, Stefan Zweig, ebreo fuggito dall'Austria negli anni della furia nazista, prima a Londra, poi a New York, suicida infine in Brasile, assieme alla moglie, non sempre ben visto, non da tutti, con qualche tratto misterioso, dedicò il suo ultimo libro, Amerigo, a una figura almeno per questioni nominali molto più nota della sua (e di una fama davvero paradossale, "vuota" per certi versi, per una serie di circostanze risolta proprio in una controversa faccenda di nomi).

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Paolo Di Orazio

Vloody Mary

Coniglio editore, Pag. 188 Euro 12,50

"Io non devo sopravvivere, commissario"
Vanacura reclina il capo, soavemente interdetto
"Io devo soprammorire".


Mio nonno era uso raccontar una storia di plenilunio: faceva il contadino, lavorava la terra, era geloso delle sue viti e raccoglieva uva con lo stesso piacere con cui si raccoglie un bimbo. Un pomeriggio autunnale s'attardò, il sole se ne fuggì presto: circa alle sei s'era già notte e con un venticello che rinfrescava persino le ossa.

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Sabine Thiesler

Senza perdono

Corbaccio, Pag. 384 Euro 16,50

Scriveva Raymond Chandler nel lontano 1944 prendendo per i fondelli il giallo all'inglese: C'è un romanzo di Dorothy Sayers in cui un tale, una notte, mentre se ne sta solo in casa sua, viene soppresso per mezzo d'un peso sganciato da un meccanismo il cui funzionamento è provocato dall'abitudine della vittima d'accendere la radio sempre ad una certa ora, di porsi davanti all'apparecchio sempre in una certa posizione e di chinarsi giusto sino ad un certo punto. Basterebbero un paio di centimetri di scarto, da una parte e dall'altra, e i lettori non avrebbero pane per i loro denti.

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