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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Manuela Gandini

Ileana Sonnabend, "the Queen of art"

Castelvecchi, Pag. 357 Euro 25,00

Magari potrebbe capitare ancora, proprio parlando di arte (che ha a che fare con le immagini, giusto?) di riappropriarsi di un qualche sentimento immaginoso.
Quando Roberto Longhi, sulle non tanto magre quanto basse e tarchie spoglie di un così transeunte Caravaggio Michelangelo pittore a Roma prima, poi maldestramente itinerante, si inventa un ormai durevole titano di uomo, genio folgorato, anima tormentata, assassino nato (insomma i capisaldi direi sacri di un Letteratura & Delinquenza votato al successo più giusto e buono) noi gli dobbiamo tutto.

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Ogawa Yoko

L'anulare

Adelphi, Piccola Biblioteca, Pag. 103 Euro 9,00

C'è qualcosa di insondabile nella cultura giapponese: lo stesso, perché specchio della società, nella letteratura, sia contemporanea che del passato. Per anni ho pensato che l'innesto di elementi fantastici e orrorifici nei romanzi e nei racconti fosse dovuto al trauma di Hiroshima e Nagasaki. L'impatto devastante (è proprio il caso di dirlo) della bomba atomica nella carne e nell'immaginario collettivo aveva determinato una frattura così evidente con la realtà che questa non potesse essere più spiegata attraverso meccanismi consolidati e consueti.

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James Matthew Barrie

Echi di guerra

Libreria Croce, Pag. 128 Euro 15,00

Una manciata d'anni dopo la pubblicazione del Peter Pan (1911), nel 1917, il prolifico letterato scozzese Barrie leggeva il sofferto stato d'animo del Regno Unito durante la Prima Guerra Mondiale con quattro storie borghesi, pubblicate in Echi di guerra. Si tratta di quattro prose molto più vicine alla narrativa teatrale che alla narrativa pura, giocate come sono su dialoghi arrembanti alternati a tenui descrizioni di ambienti, o di piccoli movimenti.

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Roberto Piumini

Il piegatore di lenzuoli

Nino Aragno Editore, Licenze Poetiche, Pag. 118 Euro 12,00

Non so se pure a voi qualche volta tornano improvvisamente a galla certe figure, certe parole, certe suoni, quelle immagini impalpabili e tutte vere di cui Roberto Piumini ha disseminato la sua opera disseminata, oppure la vostra è una vita vuota.
Figure, per fare solo alcuni esempi, di abili nel raggiro e veloci nella corsa: come quel Tou-Ema la cui storia viene raccontata nel sapientissimo Motu-Iti;

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Antonius Moonen

Snob appeal

Castelvecchi, Pag. 240 Euro 14,00

Sinceramente mi aspettavo di più. Non perché non ci sia un'impressionante carrellata di comportamenti e gusti sessuali più o meno snob, ma proprio perché nell'accumulare la sua dovizie di informazioni il libro si è trasformato in una specie di elenco enciclopedico, a scapito dell'umore graffiante che vi serpeggia e che alla fine risulta annacquato. Senza contare che gran parte delle notizie piccanti o curiose, raccolte dai testi storici e letterari di ogni epoca, si sono già da tempo riversate nel calderone delle conoscenze comuni.

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Angelo Petrella

La città perfetta

Garzanti, Pag. 507 Euro 17,60

Titolo inequivocabilmente provocatorio, ma senza risse verbali. Nel senso che si dà patente di perfezione ad una città che è simbolo dell'imperfezione e della disorganizzazione, a meno che l'organizzazione non sia di tutt'altra specie.
E infatti di questo si parla: di camorra.
Di sicuro materia scottante, ma anche di assoluta attualità

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Sam Savage

Firmino

Einaudi, Pag. 184 Euro 14,00

Se torna alla mente l'insuperabile Memorie di un ratto, di Zaniewsky, è solo per un attimo, e per accantonare subito il paragone. Con quello il lettore si immergeva nelle sensazioni di un ratto, nelle emozioni di un ratto, ne condivideva le paure e gli istinti, insomma si trasformava praticamente in un ratto per tutta la durata della lettura. Qui invece ci si scontra con un tocco disneyano che provoca un transitorio fastidio iniziale. E' un topo che pensa, che parla fra sé, e che soprattutto sa leggere.

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Marco Ravasio

Passaggi (e altri abbandoni)

Livello 4, Pag. 132 Euro 12,00

Sembra un luogo comune. Le piccole case editrici pubblicano bei libri e scovano veri talenti. Poi questi ultimi si vendono ai grandi colossi e iniziano a scrivere roba in serie (non è ancora il caso di Ravasio per sua sfortuna economica). Sarà. Eppure, più ci si accosta alla piccola editoria, più si scopre che questo luogo comune ha un qualche fondamento. Prendete il caso di Marco Ravasio, milanese, nemmeno quarantanni. Uscito dalla Scuola Holden. (E già qui molti storceranno il naso).

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Franciszek Piper (a cura di)

Le lettere da Auschwitz di Janusz Pogonowski

Collana slavica, Pag. 85 Euro 10,00

Rileggendo poco tempo fa il ciclo che Bassani dedicò alla sua città, Ferrara, (partendo dall'episodio dedicato a Lidia Mantovani) mi sono imbattuto in questa frase: lasciandosi anche andare a frequenti, amare considerazioni – espresse tuttavia sottovoce, si capisce -, circa la politica anticattolica dei fascisti.
Perché riporto queste parole? Perché nello stesso periodo ho avuto modo di vedere, per la prima volta, il film di Marc Rothemund La rosa bianca. Che fu candidato all'Oscar come miglior film straniero nel 2005.

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Peter Rushforth

Kindergarten

Elliot, Pag. 216 Euro 16,00

Hansel e Gretel era soltanto una favola nera, di povertà e miseria. Nell'opera prima di Peter Rushforth è l'allegoria dell'agguato quotidiano della morte, della malvagità degli uomini, della più dolorosa linea d'ombra dei ragazzi: quella che coincide con la necessaria accettazione della normalità della fine della vita. Anche quando si tratta di fine violenta. È un'allegoria addolcita dalla gentilezza e dal pudore di chi ha conosciuto sofferenze abnormi e incomprensibili, e ormai vecchia (un male è stato come una carezza: è accaduto) si ritrova a condividerle, poco a poco, con le nuove generazioni.

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