Racconti

Chiedilo al cielo, Jack
Io il cielo lo guardavo spesso, lo facevo da quando Dino s'era messo ad urlare dopo che s'era preso una sbronza al Suarez. Dietro di noi tre ragazze cantavano pessime canzoni in rumeno ed io le avevo distaccate di un bel pezzo, così da raggiungere Dino, che barcollava ma faceva finta. S'era scolato sei birre e poi aveva insultato il barista. Allora era uscito fuori, aveva attraversato la strada senza guardare né a destra né a sinistra e aveva aperto le braccia, poi aveva alzato la testa bagnandosi delle gocce di pioggia che venivano giù quasi asciutte fin dal pomeriggio e aveva detto: "Amico mio, se cerchi le risposte, guarda il cielo, guarda il cielo." Io l'avevo fatto, ma alle mie domande quello non aveva risposto, ed io di domande ne avevo tante.

Underdogs n.7
Buongiorno civiltà antichissima che hai copiato tutto! Lesto buondì da PeeDee che vi regala note, accordi che chiedono d'intrattenervi proprio come se foste gli abitanti del mondo, venuti in veste di pace, felici e liberi. Mi trovavo ad Agra presso il mausoleo dell'imperatrice Mumtaz Mahal, il prestigioso e lussuoso tempio del Taj Mahal, quando avvertii la prima scossa. Mi tornò in mente il sisma dell'Irpinia del 1980. La bruttezza di certi posti, la sguaiatezza di alcuni, il dolore autentico, silente e dignitoso di altri, per la perdita di beni e affetti.

La scelta
Hans, l'amico che mi vuole bene, stamane era sotto la mia finestra. Ha buttato una noce di ghiaia e ha urlato: "Hey, Giovi, apri e guarda!"
Ha dovuto ritirare la noce di ghiaia e dire le stesse cose una seconda volta perché Giovi non si voleva alzare: stava a letto, non completamente seccato dei richiami dell'amico Hans.

Totus tuus
Cosa ho io in comune con un principe? Solo il fatto di essere un uomo come lui. Ma i principi anche se alcuni non se ne sono accorti non esistono più, l'aristocrazia sa di stupidità, chiamare una stronza qualsiasi "contessa".
In comune con il papa (morto) ho il nome, i nomi: Giovanni Paolo.

Summer, estate, summer summer.
L'estate ci ha colto di sorpresa dopo gli acquazzoni delle due settimane appena trascorse. Aspetto di fare una vera vacanza senza rotture di pelotas tra compiti e adempimenti, obblighi, di cui non sento la necessità. Ci vorrebbe una creazione. Vorrei una novità, uno spettacolo mio. Vorrei cose buone. Ma tant'é. Andrò a Venice con mia madre, sorella minore delle zie che lì ci ospiteranno e che intanto, ci attendono trepidanti. Sono donne capaci di ossessioni: pensano di essere affettuose. Ma tant'é.

Underdogs n.6
Onda swing su queste frequenze con i Good Fellas di Lucky Luciano e di Fabrice Bum Bum LaMotta che aprono le danze on air e sempre con Pee Dee, che vola nel vento e vi ripropone la radio libera. Qui non vi mancano la mamma, l'amante, il marito, la maestra e il dottore, in quanto ballare è l'unico movimento che coinvolge tutti: bambini, apostoli, tribù e militonti, medio suini, aristogatti e sorcioni. Uscite dunque e prendete il ritmo ché è l'ora del breakfast più coinvolgente della vostra vita. Infatti, oggi, tutti promossi! Siete bravi? Siete preparati?

Metafisica della clessidra
"Ci sono due modi per affrontare una situazione che arreca sofferenza."
Quando ero alle superiori e mi proponevano schematizzazioni del genere, tipologia -x o non x-, finivo solitamente per alzare la mano e chiedere, fingendo stupore, per quale motivo i modi non potessero essere tre, o cinque. Evitavo il numero quattro perché, in caso d'inondazione, un postulato quadrato verrebbe spazzato via dalla forza dell'acqua. A meno che ovviamente non fosse posto a rombo, ma ciò sarebbe sconveniente.

Una libreria in Paradiso
Dichiarazione
La storia che segue contiene la pubblicità del mio nuovo romanzo. Io non so se altri, sfruttando le potenzialità narrative di un racconto, ovvero di un racconto dedicato ai libri e ai librai, abbiano mai messo là, con franchezza o meno, spudoratamente, la pubblicità del proprio romanzo. Be', io lo faccio.

Non ancora
Ha da passà 'a nuttata. Ha da passà, ma non passa. Chi lo diceva? Ah, sì, Eduardo. Avrà pure avuto ragione, ma non finisce mai! E questo ticchettio è da impazzire. Gliel'ho detto alla figlia - toglietegli questo cimelio!- ma quella niente - Papà vuole così. Non si separa mai dal suo orologio, deve girare gli occhi e poterlo vedere sennò si dispiace -. Si dispiace! Ma lo sapesse lei che cosa gli dispiace a questo povero vecchio! Lo so io, che ci passo tutte le notti e pure qualche volta il giorno! Lei entra alla porta e appena la passa, si ferma vicino al letto, ma al massimo gli prende la mano e gli fa- stai bene papà, ti tratta bene papà, stai contento papà?

Gli appunti di viaggio erano tristi e sapevano di Amsterdam e di Parigi
Gli appunti di viaggio erano tristi, sapevano di Amsterdam e di Parigi, ad un tempo. Li ritrovai per caso, in un cassetto. Erano impolverati e le pagine antiche si erano tinte di giallo. Mentre cercavo di guardare attraverso il vetro appannato del ripostiglio, pieno di addobbi di legno e scope logore, mi chiedevo se vi fossero stati i fantasmi ed avessero rosicchiato qualcuno di quei vecchi fogli.
La bella avventuriera era giovane, eternamente giovane.
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