Attualità

Milonga Pickwick, due chiacchiere su "Milonga station", neoprogramma trattante libri.
Posto che, se il barocco ha uno stile monumentale, Barìcco ha uno stìli minimintìli, fra la buonanima di "Pickwick" - indimenticato programma tv del Maestro e della Zucconi ora in Fazio - e questo "Milonga station", (*) ci sono venticinque piccole differenze. Trovatele, e vincerete una settimana a Togliattigrad a spese Vostre.
Nel frattempo, diamo credito al fatto che la somiglianza sia voluta, a mo' di citazione post-moderna e post-telegrafonica: dunque a un eccesso di malizia (e paraculaggine) e non un difetto d'informazione (o di fantasia)(...)

Pasolini era vero per davvero (tutto ciò che mi posso rivendere der Pàsola)
Visto che, a 31 anni dalla morte, il 2 di novembre quasi nessuno ha ricordato il grande Pasolini, noi, con l'impudenza che ci contraddistingue, e con un pizzico di ritardo (voluto proprio per renderci conto dell'ignavia degli altri)lo facciamo col nostro solito stile e con grande commozione.

Il "romanzo criminale" di Giuseppe Tornatore
Diceva Metone a Pisetero in un passo degli Uccelli di Aristofane: ...e con l'aiuto di una riga, ottengo la misura esatta: eccoti la quadratura del cerchio!
Esattamente come far entrare duemila persone in un vagone della metro: chiedetelo ai giapponesi.
L'impresa di far quadrare i conti (e già la parola "impresa" è indice di una prestazione fuori della norma) questa volta l'ha realizzata Giuseppe Tornatore col suo film La sconosciuta.
Togliamoci subito il dente dolente: non stiamo qui a discettare sulla filmografia del regista siciliano (peraltro ruffiana e spesso poco convincente (...)

Susanna Tamaro non è gay!
Sono lesbica e mi prendo sempre la responsabilità di quello che dico. Leggo con fastidio la notizia sul Corriere della Sera del 25 ottobre.
La Tamaro: non chiamatemi né cattolica né gay. «Un'esilarante leggenda metropolitana». Susanna Tamaro non ci sta e scende in Rete. Affida al suo sito la risposta alle ipotesi, illazioni, pettegolezzi suscitati da un'intervista pubblicata da Vanity Fair per l'uscita del suo nuovo romanzo Ascolta la mia voce (Rizzoli) in cui ammetteva di vivere da 18 anni con una donna (la sceneggiatrice Roberta Mazzoni) senza per questo essere omosessuale (...)

E che, io so' Pascal? Meditazioni indotte da "L'osteria dei dadi truccati," (1) paraponziponzipo'
Son recensore, figùrati! Un libro m'interessa, anche se uscito nel 2000, come problema posto - la cultura son ottime domande, e l'intelligenza ottime risposte. "E 'sti cazzi!", dirà il fautore dello sticazzìsmo (sofuckin'whattish attitude) - ah, l'indimenticato Cuore, settimanale per gente di norma, e meno, come me. Comunque: son rimasto stupito nel trovare ne L'osteria suddetta l'opinione discorde: "l'arte è quel sapere in cui le risposte vengono prima e indipendentemente dalle domande". (p. 239) Ohibò! (...)

I nazisti divenuti ebrei. Max Schulz e Elfriede Lina Rinkel tra finzione e realtà.
Giovedì 21 settembre su Repubblica è apparso un articolo "Elfriede, la Ss che visse da ebrea" firmato da Vittorio Zucconi, in cui si narra la vicenda di una cittadina tedesca che durante il nazismo si era volontariamente arruolata come sorvegliante in un lager (la sua specialità era aizzare i cani contro il gregge delle prigioniere tremanti per tenerle buone, in riga, disciplinate verso la "soluzione finale") e che, dopo la guerra, nel 1959 sposa in Germania un americano ebreo che le da la possibilità di emigrare negli Usa e sistemarsi a San Francisco. Lì condurrà un'esistenza da perfetta casalinga ed "ebrea" fino a meritare, superando le obiezioni dei rabbini e dei responsabili del camposanto che abitualmente si opponevano alla sepoltura di "gentili", di non ebrei, nella terra sacra, un loculo insieme al marito (...)

La Dalia Nera (Black Dahlia)
In occasione dell'uscita del film di Brian De Palma Black Dahlia facciamo un po' il punto sulla vicenda e sul romanzo che l'ha ispirato.

Il giorno di Serge Gainsbourg
Ne vous déplaise
En dansant la Javanaise
Nous nous aimions
Le temps d'une chanson...
La Javanaise - Serge Gainsbourg (...)

Il Tridecalogo del giornalista with so much orientation
ad uso degli ignàvi, che pevò non sanno di èssevlo
"Era già così, quando sono arrivato io!"
Homer SIMPSON
1. SE HAI BISOGNO DI LEGGERE QUESTE DRITTE, CAMBIA MESTIERE
2. OGNUNO HA IL DIRITTO DI AVERE LE SUE IDEE. LE "SUE", DELL'AZIONISTA DI RIFERIMENTO
3. LA NOTIZIA E' (QUASI) CERTA, IL FATTO MAI
4. NON VISTO, SI STAMPI

La geografia del noir nell'America che delinque. Rapido giro turistico alla ricerca d'improbabili incontri.
Diceva Ernest Mandell nel suo saggio sul poliziesco (Delitti per diletto): ...il grande consumo di questo tipo di romanzi è un fenomeno legato al progresso della civilizzazione. E' meglio in effetti leggere una descrizione di un omicidio piuttosto che commetterlo.
Mi sembra tutto sommato una considerazione lapalissiana, ma se, spinti da un eccesso di zelo, (forse non lo hanno i delinquenti e i serial-killer?) noi lettori di noir volessimo pure confrontarci con la geografia dei luoghi e delle azioni e con la fisiognomica dei personaggi?
Non sarebbe male: e quale miglior paese potrebbe ospitarci in questo excursus fobico-paranoico alla ricerca della centralità del male (scriviamolo con la m miniscula, tanto per non esagerare) se non gli Stati Uniti che per tradizione (sia letteraria che reale... ma che cinismo!) delinquono a più non posso?
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