Attualità

Triangoli diabolici morbosi. Riflessioni sulle pezze al culo alla sociologia più distratta.
Sempre più spesso la stampa di regime (quale direte voi? Tutta, tranne rarissimi eccezioni) s'incista di definizioni prese dall'abecedario del teatro dell'assurdo e del non-sense. Nel tentativo, piuttosto maldestro, di conservare sociologicamente un concetto di famiglia che solo il papa, nella sua ossessiva e quotidiana condanna del relativismo, si ostina a considerare uno ed indivisibile, il giornalista prêt-à-porter (sia esso televisivo o della carta stampata), spesso di cronaca nera, morde il fatto contingente con termini adatti ad un pubblico, o ad una schiera di lettori, che si crede massificati.

Padana per un infante perduto. Serie di cinquìne (pensando a Paolo Vita Finzi) ispirate dal libro di Tommaso Labranca "Il piccolo isolazionista." (1)
Quando calan le prime ombre della sera
sulla Brianza, e brand new crea un'atmosfera
il piccolo Tommaso langue e pena
(Bisogna capirlo. Ha cinquant'anni,
cinquant'anni appena).(2) (...)

Natale con i tuoi coming out con chi vuoi
TESI.
Si pensi subito a Ragazzi che amano ragazzi del buon Paterlini, che nel campo della sociologia ha avuto lo stesso valore che Specchio segreto ebbe per la Tv (mi si consenta l'azzardo, da vecchio telespettatore pantofolaio). Aprì una breccia: l'omosessualità giovanile come mai era stata raccontata. In seguito tutto fu più facile – ma la facilità della chiacchiera e del superfluo che mai può eguagliare quella della realtà, ancora difficile e per certi versi drammatica(...)

Strategia dell'errore. Sul fallaccio come pratica e come grammatica
"Eróre!!! Scrivo 'na poesia sgramaticata /e se tu la coregi / diveneta 'na cazzata". Non so dov'ho letto questi versi, brevi e lievi come un'intramuscolo. (1) Fatto si è che mi sono riaffiorati alla mente leggendo una vecchia dichiarazione di Luigi Malerba: "sono arrivato al punto di inserire un vistoso errore in tutti i miei libri di narrativa per avere qualche rapporto con i miei lettori". (2) Forse, lasciando un recapito cellulare nelle sentìne delle Nord Milano o delle Laziali...

UN' ISTANZA TUTTA PER SE'. Piccole considerazioni sull'ultimo libro-panflè della Ballestra (1)
Un Paul Julius Moebius scrisse (inizio '900, se non erro) un libretto nominato L'inferiorità mentale della donna (ora per i tipi di Castelvecchi in Roma). Il titolo è tutt'un programma: e il testo s'allinea ad esso, e alla lunga serie di scritti misogini nei quali si dettaglierebbe l'idea della sostanziale cretineria del genere femminile. Scemenza che Otto Weininger, in Sesso e carattere (Ed. Mediterranee), così esplicava: (...)

Aleister Crowley: Maestro o chaltron hescon?*
In quella che può sembrare una vera e propria deriva esoterica-magica (per confermare l'assunto date uno sguardo alle ultime pubblicazioni) l'editore Castelvecchi non poteva non sfiorare la "questio" Aleister Crowley.
La seconda di copertina, con grande risalto, si chiede: un Maestro o un nemico dell'ordine pubblico? Aggiungiamo noi: un cialtrone psicolabile , un mago per tutte le stagioni o un furbetto annusa-corrente? (...)

Milonga Pickwick, due chiacchiere su "Milonga station", neoprogramma trattante libri.
Posto che, se il barocco ha uno stile monumentale, Barìcco ha uno stìli minimintìli, fra la buonanima di "Pickwick" - indimenticato programma tv del Maestro e della Zucconi ora in Fazio - e questo "Milonga station", (*) ci sono venticinque piccole differenze. Trovatele, e vincerete una settimana a Togliattigrad a spese Vostre.
Nel frattempo, diamo credito al fatto che la somiglianza sia voluta, a mo' di citazione post-moderna e post-telegrafonica: dunque a un eccesso di malizia (e paraculaggine) e non un difetto d'informazione (o di fantasia)(...)

Pasolini era vero per davvero (tutto ciò che mi posso rivendere der Pàsola)
Visto che, a 31 anni dalla morte, il 2 di novembre quasi nessuno ha ricordato il grande Pasolini, noi, con l'impudenza che ci contraddistingue, e con un pizzico di ritardo (voluto proprio per renderci conto dell'ignavia degli altri)lo facciamo col nostro solito stile e con grande commozione.

Il "romanzo criminale" di Giuseppe Tornatore
Diceva Metone a Pisetero in un passo degli Uccelli di Aristofane: ...e con l'aiuto di una riga, ottengo la misura esatta: eccoti la quadratura del cerchio!
Esattamente come far entrare duemila persone in un vagone della metro: chiedetelo ai giapponesi.
L'impresa di far quadrare i conti (e già la parola "impresa" è indice di una prestazione fuori della norma) questa volta l'ha realizzata Giuseppe Tornatore col suo film La sconosciuta.
Togliamoci subito il dente dolente: non stiamo qui a discettare sulla filmografia del regista siciliano (peraltro ruffiana e spesso poco convincente (...)

Susanna Tamaro non è gay!
Sono lesbica e mi prendo sempre la responsabilità di quello che dico. Leggo con fastidio la notizia sul Corriere della Sera del 25 ottobre.
La Tamaro: non chiamatemi né cattolica né gay. «Un'esilarante leggenda metropolitana». Susanna Tamaro non ci sta e scende in Rete. Affida al suo sito la risposta alle ipotesi, illazioni, pettegolezzi suscitati da un'intervista pubblicata da Vanity Fair per l'uscita del suo nuovo romanzo Ascolta la mia voce (Rizzoli) in cui ammetteva di vivere da 18 anni con una donna (la sceneggiatrice Roberta Mazzoni) senza per questo essere omosessuale (...)
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