INTERVISTE
Sergio Claudio Perroni

Di solito chiediamo all'autore qualche nota biografica per presentarsi ai lettori.
Nato nel '56 a Milano, vissuto tra Milano e Roma fino all'80, abito a Taormina, dove ha sede la mia agenzia letteraria e editoriale.
Ma il sito www.poetastri.com viene aggiornato regolarmente? E' un mio personale dubbio, sa...
Viene aggiornato solo quando c'è qualcosa di interessante da scrivere su qualcosa di interessante.
John Updike sostiene che non c'è alcun bisogno di scrivere romanzi divertenti. Che ne dice?
Lui infatti non riesce più a scriverne. Per quanto riguarda me, i romanzi divertenti sento solo il bisogno di leggerli.
Le sembra che le critiche negative al suo romanzo, considerando come lei bastona l'intellettualismo di maniera, siano solo una rivalsa? Lo dica francamente, tanto nessuno le dirà che è presuntuoso.
Non essendo interessato alle minoranze disagiate, le critiche negative al mio libro non mi appassionano. Preferisco quelle positive; chessò: Corriere, Repubblica...
Riporto una considerazione di R.T.Fex, il protagonista del suo libro: "In realtà il mio vero sogno sarebbe di abitarli, di potermi insediare in quelle straordinarie terre di nessuno, così. meravigliosamente dense di ciò che separano". Ho l'impressione che faccia coppia con: "Solo la salvia conosce i segreti/fradici di grammatica/degli astri femminei che muti vagano/nelle tue cosmogonie".
Lei mi lusinga. Non pensavo che la mia prosa fosse all'altezza di versi così eleganti e significativi. (Voltandosi verso il pubblico: "Ma cos'è, matto?")
Mi fa molto piacere che lei ce l'abbia con Sanguineti. Davvero è un poetastro pure lui?
Lei mi chiede se davvero Sanguineti è un poetastro, dunque sa già che per me è un poetastro – allora perché me lo chiede?
Un secondo dubbio personale. Ma è lei che firma la rubrica "Vespe" sull'inserto domenicale de Il Sole 24 ore?
No.
A parte gli autori italiani di cui è editor, c'è qualche nome italiano per il quale nutre stima e considerazione?
De Cataldo, Saviano, Avoledo.
Ma davvero lei, come il suo R.T.Fex, ce l'ha con la fantascienza? Sa, noi ogni tanto la bazzichiamo.
Fex è un personaggio. Io sono l'autore. Due cose notoriamente diverse. Peraltro Fex non ce l'ha con la fantascienza, Fex dice che "in letteratura tutto è fantascienza" – e anche queste sono due cose diverse.
La scongiuro, ci dica chi le ha suggerito la teoria della "pippa al trotto". O è farina del suo sacco (non è un doppio senso!).
Perché mai un autore dovrebbe scrivere su suggerimento altrui?
A proposito: perché non si è fatto suggerire qualche domanda seria?
Nato nel '56 a Milano, vissuto tra Milano e Roma fino all'80, abito a Taormina, dove ha sede la mia agenzia letteraria e editoriale.
Ma il sito www.poetastri.com viene aggiornato regolarmente? E' un mio personale dubbio, sa...
Viene aggiornato solo quando c'è qualcosa di interessante da scrivere su qualcosa di interessante.
John Updike sostiene che non c'è alcun bisogno di scrivere romanzi divertenti. Che ne dice?
Lui infatti non riesce più a scriverne. Per quanto riguarda me, i romanzi divertenti sento solo il bisogno di leggerli.
Le sembra che le critiche negative al suo romanzo, considerando come lei bastona l'intellettualismo di maniera, siano solo una rivalsa? Lo dica francamente, tanto nessuno le dirà che è presuntuoso.
Non essendo interessato alle minoranze disagiate, le critiche negative al mio libro non mi appassionano. Preferisco quelle positive; chessò: Corriere, Repubblica...
Riporto una considerazione di R.T.Fex, il protagonista del suo libro: "In realtà il mio vero sogno sarebbe di abitarli, di potermi insediare in quelle straordinarie terre di nessuno, così. meravigliosamente dense di ciò che separano". Ho l'impressione che faccia coppia con: "Solo la salvia conosce i segreti/fradici di grammatica/degli astri femminei che muti vagano/nelle tue cosmogonie".
Lei mi lusinga. Non pensavo che la mia prosa fosse all'altezza di versi così eleganti e significativi. (Voltandosi verso il pubblico: "Ma cos'è, matto?")
Mi fa molto piacere che lei ce l'abbia con Sanguineti. Davvero è un poetastro pure lui?
Lei mi chiede se davvero Sanguineti è un poetastro, dunque sa già che per me è un poetastro – allora perché me lo chiede?
Un secondo dubbio personale. Ma è lei che firma la rubrica "Vespe" sull'inserto domenicale de Il Sole 24 ore?
No.
A parte gli autori italiani di cui è editor, c'è qualche nome italiano per il quale nutre stima e considerazione?
De Cataldo, Saviano, Avoledo.
Ma davvero lei, come il suo R.T.Fex, ce l'ha con la fantascienza? Sa, noi ogni tanto la bazzichiamo.
Fex è un personaggio. Io sono l'autore. Due cose notoriamente diverse. Peraltro Fex non ce l'ha con la fantascienza, Fex dice che "in letteratura tutto è fantascienza" – e anche queste sono due cose diverse.
La scongiuro, ci dica chi le ha suggerito la teoria della "pippa al trotto". O è farina del suo sacco (non è un doppio senso!).
Perché mai un autore dovrebbe scrivere su suggerimento altrui?
A proposito: perché non si è fatto suggerire qualche domanda seria?
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