CLASSICI
Alfredo Ronci
Le gelosie fan sempre male: “Genus” di Franco Cordero.

Su Cordero bisogna fare anzitutto un po’ di insinuazioni (tanto per non prendersi troppo sul serio): ma era davvero uno scrittore o si divertiva a romanzare mentre il suo “vero” lavoro era quello di esperto di filosofia del diritto?
Infatti verso la fine degli anni cinquanta e gli inizi dei sessanta s’instrada verso quest’ ultimo percorso e subito dopo l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano gli affida l’incarico d’insegnare appunto filosofia del diritto. Ma non è precisamente questo il problema su cui discettare.
Se “spulciamo” gli anni più vicini a noi lo ricordiamo innanzitutto come “inventore”, nel 2002, dell’espressione “Il caimano” riferita all’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (in realtà il Cordero, che scrisse su Repubblica, sul Corriere, sull’Espresso e via dicendo, s’interessò compiutamente al comportamento in ambito processuale del suddetto politico). Espressione che ebbe particolare successo e che fu anche adoperata nel cinema grazie a Nanni Moretti.
Ma gli anni che in qualche modo inquinarono il suo credo cattolico furono i settanta. Anzi, il 1970. Infatti in quel periodo fece uscire, sempre per i suoi studi sulla filosofia del diritto, il libro Gli osservanti che in qualche modo cercava di spiegare la natura dei sistemi politici, rispettando le sensibilità religiose ma anche le verità storiche.
Fu accusato di eterodossia e l’Università Cattolica decise di escluderlo dall’insegnamento. La cosa non finì lì, perché Cordero si rivolse addirittura alla Corte Costituzionale per la questione di legittimità. La Consulta si pronuncerà per la non fondatezza.
Ovviamente la reazione di Cordero fu piena di livore, ma i suoi studi continuarono. Non solo, anche la questione “narrativa” si fece pregnante, ecco perché all’inizio di questo breve commento ci si chiedeva se l’intellettuale era uno scrittore oppure si divertiva a fare lo scrittore avendo alle spalle una ben formazione di diritto.
Genus, ancor prima degli eventi raccontati (il libro uscì nel 1969), fu il suo primo romanzo. Cosa significava il titolo? Senza troppi giri ci facciamo aiutare dall’Enciclopedia Treccani: che concerne il genere, e non la specie o l’individuo. Quindi nell’uso… che si riferisce a tutto un insieme di persone o abbraccia tutto un ordine di fatti: principi, norme, regole.
Meglio ancora, o più specificatamente, solo un cattolico intimamente dissenziente, legato alla sua professione di fede e da esso intossicato, poteva stendere.
E’ la storia di due credenti, studiosi, che fanno di tutto per “crescere” nell’ambito giuridico-religioso, e dei loro rapporti con altri ricercatori.
Scrive Cordero all’inizio del romanzo: Le apparizioni dei due protagonisti si alternano: un capitolo all’uno e un capitolo all’altro, a parte il nono e il decimo dove sono presenti entrambi. Comincia Teo, alle otto di un venerdì, e finisce Armonio ventiquattr’ore dopo.
Teo… Recita il Credo con l’orgoglio del militante. Soltanto lì si vive cristianamente, e sotto quest’aspetto non vuole avere niente a che fare con i ribelli dell’autorità; avvelenatori di anime; non capiscono che senza gerarchia non c’è comunità: ubbidienza, solidarietà dei credenti, sentirsi protetti, essere guidati, avere qualcuno in cui confidare.
Armonio… l’incertezza moltiplica la paura: può arrivare in ogni istante e predilige i momenti in cui si sente sicuro o avrebbe bisogno di stare tranquillo, come quando non poteva esimersi dal partecipare al ricevimento in onore del Presidente.
Accanto a loro due ci sono altri personaggi, tra cui Julius, che sembrerebbe un uomo incapace di assumersi ogni responsabilità e incapace soprattutto di confrontarsi con i Superiori e Malipala che invece entra in questa battaglia di spiriti perché pretende una restituzione in denaro che secondo Teo non ne avrebbe diritto.
Il risultato di tutto questo conflitto è inaspettato, ma non per questo fondamentale: la morte di Teo, tanto che il suo amico-avversario Armonio pensa…Tra mezz’ora verrà il medico ma non può aspettarlo, vuol essere fra i primi ad arrivare, al diavolo il medico e le medicine: non è mai stato così bene. (…) niente di meglio della morte altrui per sentirsi vivi.
Ovviamente quello che succederà a Cordero l’anno successivo sarà diverso da quello che racconta il romanzo, ma certe diatribe e certe diffidenze saranno alla base di tutto.
L’edizione da noi considerata è:
Franco Cordero
Genus
De Donato editore
Infatti verso la fine degli anni cinquanta e gli inizi dei sessanta s’instrada verso quest’ ultimo percorso e subito dopo l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano gli affida l’incarico d’insegnare appunto filosofia del diritto. Ma non è precisamente questo il problema su cui discettare.
Se “spulciamo” gli anni più vicini a noi lo ricordiamo innanzitutto come “inventore”, nel 2002, dell’espressione “Il caimano” riferita all’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (in realtà il Cordero, che scrisse su Repubblica, sul Corriere, sull’Espresso e via dicendo, s’interessò compiutamente al comportamento in ambito processuale del suddetto politico). Espressione che ebbe particolare successo e che fu anche adoperata nel cinema grazie a Nanni Moretti.
Ma gli anni che in qualche modo inquinarono il suo credo cattolico furono i settanta. Anzi, il 1970. Infatti in quel periodo fece uscire, sempre per i suoi studi sulla filosofia del diritto, il libro Gli osservanti che in qualche modo cercava di spiegare la natura dei sistemi politici, rispettando le sensibilità religiose ma anche le verità storiche.
Fu accusato di eterodossia e l’Università Cattolica decise di escluderlo dall’insegnamento. La cosa non finì lì, perché Cordero si rivolse addirittura alla Corte Costituzionale per la questione di legittimità. La Consulta si pronuncerà per la non fondatezza.
Ovviamente la reazione di Cordero fu piena di livore, ma i suoi studi continuarono. Non solo, anche la questione “narrativa” si fece pregnante, ecco perché all’inizio di questo breve commento ci si chiedeva se l’intellettuale era uno scrittore oppure si divertiva a fare lo scrittore avendo alle spalle una ben formazione di diritto.
Genus, ancor prima degli eventi raccontati (il libro uscì nel 1969), fu il suo primo romanzo. Cosa significava il titolo? Senza troppi giri ci facciamo aiutare dall’Enciclopedia Treccani: che concerne il genere, e non la specie o l’individuo. Quindi nell’uso… che si riferisce a tutto un insieme di persone o abbraccia tutto un ordine di fatti: principi, norme, regole.
Meglio ancora, o più specificatamente, solo un cattolico intimamente dissenziente, legato alla sua professione di fede e da esso intossicato, poteva stendere.
E’ la storia di due credenti, studiosi, che fanno di tutto per “crescere” nell’ambito giuridico-religioso, e dei loro rapporti con altri ricercatori.
Scrive Cordero all’inizio del romanzo: Le apparizioni dei due protagonisti si alternano: un capitolo all’uno e un capitolo all’altro, a parte il nono e il decimo dove sono presenti entrambi. Comincia Teo, alle otto di un venerdì, e finisce Armonio ventiquattr’ore dopo.
Teo… Recita il Credo con l’orgoglio del militante. Soltanto lì si vive cristianamente, e sotto quest’aspetto non vuole avere niente a che fare con i ribelli dell’autorità; avvelenatori di anime; non capiscono che senza gerarchia non c’è comunità: ubbidienza, solidarietà dei credenti, sentirsi protetti, essere guidati, avere qualcuno in cui confidare.
Armonio… l’incertezza moltiplica la paura: può arrivare in ogni istante e predilige i momenti in cui si sente sicuro o avrebbe bisogno di stare tranquillo, come quando non poteva esimersi dal partecipare al ricevimento in onore del Presidente.
Accanto a loro due ci sono altri personaggi, tra cui Julius, che sembrerebbe un uomo incapace di assumersi ogni responsabilità e incapace soprattutto di confrontarsi con i Superiori e Malipala che invece entra in questa battaglia di spiriti perché pretende una restituzione in denaro che secondo Teo non ne avrebbe diritto.
Il risultato di tutto questo conflitto è inaspettato, ma non per questo fondamentale: la morte di Teo, tanto che il suo amico-avversario Armonio pensa…Tra mezz’ora verrà il medico ma non può aspettarlo, vuol essere fra i primi ad arrivare, al diavolo il medico e le medicine: non è mai stato così bene. (…) niente di meglio della morte altrui per sentirsi vivi.
Ovviamente quello che succederà a Cordero l’anno successivo sarà diverso da quello che racconta il romanzo, ma certe diatribe e certe diffidenze saranno alla base di tutto.
L’edizione da noi considerata è:
Franco Cordero
Genus
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