RECENSIONI
Giovanna Repetto
Il Nastro di Sanchez
Delos Digital, Pag. 312 Euro 18
Le note riguardanti altri lettori sono state puntuali e anche molto informate (qualcuno addirittura si è sforzato di trovare padri - o madri – putativi alla storia) ma ahimè non hanno sciolto l’enigma (sì c’è, perché ogni scrittore è soprattutto un’anima in pena… e questo fondamentalmente è il mistero del raccontare) dell’arte della Repetto. Che è soprattutto il rispetto del lettore, cioè della sua capacità di intravedere tra le righe e far suo ogni momento del libro.
Lo confesso: la fantascienza de Il Nastro di Sanchez non è il genere che preferisco (ma confesso di non saper individuare una corrente ben precisa), ma è stata una lettura entusiasmante e piena di appigli narrativi. Non è la vita di Marco ad entusiasmarmi, né del suo corrispettivo in un mondo alieno; non è la saggezza di Mentore e l’ubbidienza di Halcon a convincermi della straordinarietà dell’evento; non è la disputa eterna tra il bene e il male (ebbene sì, c’è anche quella, come se la narrativa fosse una sorta di odissea riproposta) a conquistarmi. No, ad essere sincero, ne Il Nastro di Sanchez, l’aspetto più convincente del tutto (beh, chiamiamolo così) è stata la leggerezza del linguaggio, la piena consapevolezza di una storia semplice, ma efficace, di una civile esposizione dei fatti.
Qualcuno dirà: troppo facili certe considerazioni, perché troppo vicina l’assonanza tra i due (tra me e Giovanna, tanto per chiarire. Ma sarebbe un insulto, e alla parola assonanza gradirei mettere l’espressione umanità). No, non c’è davvero nulla che mi faccia pensare ad una razionalizzazione dell’evento. Il Nastro di Sanchez (un’ultima cosa: ma non piacerà anche agli animalisti vista la presenza di Sacco di pulci, uno straordinario e convincente cane di strada?) seppur di fantascienza è una lettura per tutti. Per quelli che credono nelle storie e nelle sequenze, e per quelli che tutto sommato non vi credono (ce ne sono, come no. Io uno di questi). Il Nastro di Sanchez è una piccola grande cosa che può star bene in mezzo alle grandi cose. E nient’altro.
Anzi sì: la copertina è orrenda, ma per quanto anch’essa sia una cosa da rimarcare, non fateci caso. Ciò che non strozza, ingrassa.
di Alfredo Ronci
Dello stesso autore

Cartoline da Marsiglia
MobyDick, Pag. 252 Euro 14,00Curiosamente anche questo romanzo, come il precedente, comincia dalla testa. Mentre nel primo si trattava di una tremenda emicrania, qui la protagonista è alle prese col parrucchiere. Scene di vita quotidiana, in attesa del prossimo omicidio. Benché questa sia una storia autonoma, e quindi godibile di per sé, i lettori de La gente immobiliare (sempre MobyDick) hanno in più il divertimento di riconoscere alcuni dei personaggi caratteristici, che qui confermano i loro tic e continuano nelle loro grottesche disavventure.

L'alibi della vittima
Gargoyle, Pag. 333 Euro 17,00Cosa ha fatto di tanto strano la nostra Giovanna? Ha raccontato una storia. Gli altri hanno visto il tentativo di introdursi in un genere che poi non è identificabile. Dico questo perché quello che è stato scritto a proposito de L’alibi della vittima sembra essere tutto e il contrario di tutto.

Icarus
Watson, Pag. 149 Euro 15.00“Guarda che cosa ti ho portato.” Riki tende il collo incuriosito, ma quello che più trapela è il sollievo per il mio ritorno. Anche questa volta, sapendo che ero scesa in paese, ha dubitato. “Che cos’è?”

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