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CINEMA E MUSICA

Pina D'aria

Ci vuole amore ma ci vuole civiltà: “Nothin Civil” di Aubryn.

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Registro dinamico, versatile e timbro inconfondibile, fresco e forte: mi sembrano ottime qualità per chi come Aubryn si è distinta nella  manifestazione made in USA - Songwriting Competition 2015 -.
Il brano che dà il titolo all’intera raccolta in EP è un folkblues dai toni alti e potenti; lo stile è accorato, la voce è sicura e l’incedere poetico/narrativo di Aubryn è martellante, vibratile, volutamente accusatorio contro le guerre di genere che si consumano in una cucina, che si trasforma per necessità ataviche e brutali in macelleria. E i feretri per violenza domestica affollano ormai le vie! Avrei visto di buon occhio un incontro su palco tra Amy Winehouse e questa ragazza dalle idee chiare, ma la Storia non ha voluto, dunque accontentiamoci di ascoltare una splendida ballata che possa curare ogni tormento, le tante ossessioni: “Cure my disaster” – un capolavoro di canzone – fatto di cori che si amalgamano con la voce solista, di femminile atmosfera e un sapiente falsetto che smuove e affascina. Sembra che la nostra Aubryn sforni con destrezza dei piccoli miracoli come “Number one fan”: una slide guitar evoca i temi e le personalità in questione e la voce stilizza, stigmatizza, mentre si amplifica e dà respiro a un’altra verità. “In the field” è il pezzo dark con tanto di morto seppellito underground… e da qui all’indie e al cantautorato d’eccellenza il passo è breve ( mi si perdoni il calembour!). “Lady about town” non ha niente a che veder con le ladies dei canyon di mitchelliana memoria; il sogno è tumulato dagli acquisti, dalle corse in negozio, tra una scemità e l’altra direbbe Totò, ma con un impianto più critico, lo asserisce la giovane autrice americana, antiamericana, tipicamente americana e underground … Le orchestrazioni, inoltre, si articolano coi testi in forma di “speech”, gradevole, che tra attualità e blues atipico e rinnovato, caspita se convince e molto! “Murder Ballad Blues”: l’attualità assassina è protagonista, il pezzo è roba da concept album e del resto, le problematiche presenti nell’EP prendono a pretesto un suono riconoscibile per riflettere, evidenziare e scacciare con voce roca e tuttavia sottile, l’invadenza del disamore che circola nelle case, per strada, nel mondo. Brava Aubryn, non ti manca nulla!!


Aubryn
“Nothin civil”
G. Squillace with Boom Labs Productions,



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